Il concorso Design & Fly, organizzato in collaborazione con Show Us Your Type continua a volare e atterra nella seconda città: Bilbao!
In quest’edizione verrà selezionato un poster e il vincitore otterrà un volo di andata e ritorno gratuito per due persone verso la bellissima città di Bilbao, in partenza da qualsiasi città Volotea che operi la rotta.
Per quest’edizione, “Txaber” è stato lo studio selezionato per la creazione del primo poster, con lo scopo di ispirare i partecipanti.
Non perderti questa fantastica intervista!
1. Parlaci un po’ di Txaber.
Sono nato, ho studiato e vivo a Bilbao. Dopo aver studiato disegno grafico, ho iniziato a lavorare in diverse aziende partendo dal basso, ovvero componendo testi per tipografie, facendo fotolitografie, fotomeccanica… Volevo arrivare a qualche agenzia di pubblicità o a qualche studio per realizzare progetti, che era quello che mi piaceva fare veramente. Considero questo inizio una base importante e solida, utile per avere chiari i processi, le limitazioni e le possibilità tecniche quando realizzo progetti. Al momento lavoro in uno studio di design che si focalizza sul packaging e lo concilio con progetti personali che trovo molto gratificanti. In questi progetti la sperimentazione è una costante, soprattutto nell’ambito della tipografia 3D.
2: Da dove trai l’ispirazione per il tuo lavoro?
Credo che l’ispirazione sia qualcosa di molto astratto, un’unione di fattori. Credo che siano processi di pensiero, associazioni di idee, momenti precisi come degli atti riflessi, non è qualcosa di meccanico. Quello che tratto è molto influenzabile da tutto ciò che vedo, che sia arte, design, natura o qualsiasi altra cosa, perché le idee possono arrivare dalle cose più insolite. Ci sono cose che all’apparenza non sembrano interessanti, ma quando le osservi ti danno la chiave per realizzare un progetto. Vedo cose e cerco di utilizzarle come un trampolino, per trasformarle in risultati, applicare concetti, giocare e fare delle prove nel processo di creazione di qualcosa… Mi piace molto sperimentare, credo che sia la base del mio lavoro. Altre volte le idee mi vengono spontaneamente, e provo a plasmarle e a vedere come funzionano.
3: Quali designer ti ispirano di più al momento?
Quelli che mi piacciono di più sono quelli che non si lasciano trasportare dalle tendenze e molte volte ne sono i veri creatori. Completano i progetti in modo originale e sorprendente senza lasciarsi trasportare dalle mode. Più che contemporanei, i designer che mi ispirano e che ammiro di più possono essere di qualsiasi epoca. Una grande influenza fu ed è ancora quella di Neville Brody, che ruppe con il prestabilito creando un linguaggio proprio, come anche Saul Bass e Her Lubalin. Nel presente, sono in questo gruppo persone come Stefan Sagmeister, Jessica Walsh, Paula Scher, Alex Trochut, Lo Siento o Sawdust, e mi piace molto vedere i loro progetti. Devo dire anche che ci sono molti designer che non sono noti ma che mi ispirano molto con le loro proposte. A questo proposito, mi piace molto visitare i blog, sono un grande consumatore di immagini.
4: Cosa è stata l’ultima cosa che ti ha fatto pensare: «wow, che figata»?
In realtà c’è molto talento e oggi come oggi con tutte le possibilità di accesso è facile vedere cose che ti colpiscano. Uno degli ultimi lavori che mi è piaciuto molto è una serie di fotografie realizzate da Miguel Goñi Aguinaga, intitolata “Architecture of death”. Alcune foto fatte ad Auschwitz. https://www.miguelgoni.com/new-project-4/
5: Cosa ti motiva come designer?
Per me il design è una realizzazione personale. Avere la possibilità di trasmettere, emozionare, comunicare tramite il design mi sembra qualcosa di magico. È qualcosa che mi ha colpito e che ho bisogno di fare, non importa se con incarichi o con progetti personali. In questi ultimi mi lascio trasportare di più e soprattutto mi diverto di più, sono più vicini all’arte poiché non nascono da un incarico concreto e sono quelli che mi stimolano di più.
6: In che modo Bilbao ispira il lavoro dello studio?
Bilbao è una città che si è trasformata radicalmente. Da una città completamente industriale e grigia ha dovuto riconvertirsi con forza in una città più per i servizi e puntare sul turismo per progredire. Penso che stia andando in una buona direzione. Fino ad ora, sono state fatte scelte giuste. Ad esempio, l’Estuario di Bilbao è stato completamente ripulito (prima, con le industrie e i rifiuti urbani, era completamente contaminato), si è costruito il Guggenheim, l’architetto Frank Gehry ha ideato la metro e Philippe Starck l’Alhondiga. Infine, si è fatto molto per rendere più attraenti questi cambiamenti.
Questa trasformazione e capacità di adattamento ispira molto, ti rende consapevole dei risultati che si possono ottenere quando si prendono decisioni coinvolgendo design, architettura, ecc. Questo processo è stato come ridisegnare la città e viverlo è per me una fonte di ispirazione.